Il 12 giugno scorso è risuonato un po’ in tutto il mondo il primo fischio del campionato mondiale di calcio di Brasile 2014, con il confronto tra Brasile e Croazia. Dopo una settimana tutte le prime partite dei gironi sono state giocate e il secondo giro ha riservato la prima sorpresa: la Spagna campione del mondo in carica ha perso entrambe le partite contro Olanda e Cile ed è già fuori dalla competizione. L’Italia invece se l’è cavata egregiamente contro l’Inghilterra e ora punta con decisione alla leadership del Gruppo D, avendo nel mirino la Costa Rica: appuntamento domani 20 giugno alle 18.
Che c’entrano il data journalism e i ninja con il calcio e più in generale con lo sport? O in altre parole: è pensabile un data-driven sports journalism made in Italy? Noi ne siamo convinti, tanto che nelle scorse settimane abbiamo istituito un gruppo formidabile di giovani data journalists per affrontare il racconto del mondiale sotto la lente dei dati e in questi giorni abbiamo cominciato a pubblicare su diverse testate: El Confidencial, Wired Italia, Pagina99, Etalia, Focus, … Volete saperne di più e seguirci in questa avventura sportiva? Ecco il blog di riferimento dell’inchiesta: Dataninja Sport, sulla piattaforma Dataninja Storie.
Sono giornalista free-lance, data scientist e sviluppatore web. Dopo la laurea in fisica all’Università Sapienza di Roma, ho conseguito il master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste e ho cominciato a girare l’Italia, tra giornali, uffici stampa e ricerca pura. Sono co-fondatore di dataninja.it e datamediahub.it e attualmente collaboro con varie testate italiane (Wired, L'Espresso, Secolo XIX) e alcune agenzie editoriali in ambito di data journalism e sviluppo web. Sono membro della comunità Spaghetti Open Data e ormai scrivo quasi più in javascript e python che in italiano o inglese.
Giornalista freelance, scrivo per web, carta e tv. Cresciuto a Pompei, poi adottato da Roma. Ho trascorso dieci anni in quotidiani e emittenti televisive in Campania, dove mi sono occupato di politica, cronaca di vari colori, soprattutto nera, e inchieste. Poi ho scoperto il data journalism e non l’ho più mollato. Ho scritto anche per la televisione: nel 2012 tra gli autori di “Num3r1”, in onda su Rai Due e primo esperimento di data journalism in tv. Poi un’esperienza con La7 e altri due documentari autoprodotti. Con i dati mi piace raccontare soprattutto politica e calcio, due mondi dominati dalle opinioni.
I mondiali di calcio Brasile 2014 alla prova dei dati
Tag:brasile, brasile 2014, calcio, fifa world cup, Sport, storie
Il 12 giugno scorso è risuonato un po’ in tutto il mondo il primo fischio del campionato mondiale di calcio di Brasile 2014, con il confronto tra Brasile e Croazia. Dopo una settimana tutte le prime partite dei gironi sono state giocate e il secondo giro ha riservato la prima sorpresa: la Spagna campione del mondo in carica ha perso entrambe le partite contro Olanda e Cile ed è già fuori dalla competizione. L’Italia invece se l’è cavata egregiamente contro l’Inghilterra e ora punta con decisione alla leadership del Gruppo D, avendo nel mirino la Costa Rica: appuntamento domani 20 giugno alle 18.
Che c’entrano il data journalism e i ninja con il calcio e più in generale con lo sport? O in altre parole: è pensabile un data-driven sports journalism made in Italy? Noi ne siamo convinti, tanto che nelle scorse settimane abbiamo istituito un gruppo formidabile di giovani data journalists per affrontare il racconto del mondiale sotto la lente dei dati e in questi giorni abbiamo cominciato a pubblicare su diverse testate: El Confidencial, Wired Italia, Pagina99, Etalia, Focus, … Volete saperne di più e seguirci in questa avventura sportiva? Ecco il blog di riferimento dell’inchiesta: Dataninja Sport, sulla piattaforma Dataninja Storie.
Buona lettura, buona navigazione e… forza azzurri! 🙂
Alessio Cimarelli
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Gianluca De Martino
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